giovedì 28 febbraio 2008

Ovito, l'uovo del gruppo Novelli, condannato per pubblicità ingannevole

Come avevo preannunciato qualche mese fa in un post ed era intervenuta con un suo parere sul sul sito la Dr. Gianna Ferretti , il Giurì dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria con la pronuncia n.4/2008 del 22/01/08 ha bloccato la pubblicità dell'uovo Ovito, appovato dalla Federazione Italiana Medici Pediatri. "Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che la pubblicità denunciata è in contrasto con l'art. 2 del Codice di Autodisciplina Pubblicitaria limitatamente alla rivendicazione dell'unicità dell'approvazione della FIMP, e ne ordina in questi limiti la cessazione."

Credo che l'episodio sia infelice, per la modalità secondo il mio punto di vista non corrette che vede inserire nomi di associazioni mediche a tutela della garanzia dei prodotti, proprio due sere fa mentre guardavo il Festival di San Remo è stato interrotto dalla pubblicità dell'Acqua San Benedetto, con la dichiarazione verbale "unica acqua raccomandata dall'Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani".

Sono sbigottito dal modo in cui viene affrontato il marketing, al momento questa modalità è controversa e viene affrontata in modo non corretto, nel caso dell'Uovo è stata contro producente per un azienda che ritengo abbia altre leve e argomenti da potere mettere in evidenza. Non comprendo questa tendenza da parte di molte aziende e come ho sentito dire il Italia "sbagliare è umano, diabolico è perseverare".

domenica 24 febbraio 2008

BIT tutto tranne che il Turismo

A Milano è tempo di BIT, Borsa Internazionale del Turismo, sono anni che non andavo, piu o meno otto anni, ma i ragazzi insistono cosi mi sono armato di pazienza, magari trovo qualche idea per le prossime vacanze.

Mi rendo subito conto che quella che era una fiera di operatori, si è trasformata in uno show d'intrattenimento ci sono tutti gli ingredienti: il prof. Carlo Canella che presenta "linee guida per una sana alimentazione italiana (non ha altri luoghi per fare questo?), sfilate di moda ogni regione ne presenta una (ma le sfilate si sono chiuse settimana scorsa!), una linea di giacche della valle d'Aosta, la certificazione sensoriale del caffè espresso italiano (i turisti bevono caffè, se è per questo vanno anche in autobus, non è che ritrovo qualcuno che vuole vendermi bus?), i sapori dei parchi, venditori di tutto e di più, un progetto per squadre di calcio, non da ultimi gli itinerari delle fonti miracolose!

La domanda mi sorge spontanea mentre vado via, senza depliant e dopo avere acquistato una bottiglia di grappa, ma tutto questo con il turismo cosa c'entra? E sopratutto che senso ha fare degli eventi cosi per il settore del turismo? Non mi stupisce che L'Italia da primo paese per numero di turisti sia scesa all'ottavo, credo che si sia persa la bussola che delusione!

Probabile che esprima la confusione che regna nel settore, ma sono più propenso a pensare che il settore del turismo non sa comunicare.

Comunicatori & Consumatori

È stata appena pubblicata una ricerca "Media, miti e realtà" dell' Annaberg Strategic Public Relations Center dell'University of Southern California; Dove si dice che la modalità con cui i comunicatori diffondono le informazioni non rispecchia le modalità con cui i consumatori usufruiscono dei media e delle informazioni.

È il consiglio di familiari e amici la prima fonte d'informazioni a cui ci si rivolge nella fase decisionale d' acquisto, per il 76 % degli intervistati, anche per i prodotti agroalimentari. Il ricorso invece ad un consulente esterno è frequente solo nel caso di decisioni che rigurdano la sfera della salute o per l'acquisto di prodotti tecnici come automobile, caldaie, pannelli solari. Solo però il 24% degli intervistati sostiene di avere dato luogo ad un passaparola, cioè uno su quattro, convinti di un prodotto o di un servizio.

Una dei risultati più curiosi riguarda i contenuti delle pagine web delle aziende, i comunicatori ritengono che il sito sia il mezzo più affidabile per pubblicare e condividere notizie che riguardano il marchio e i prodotti i consumatori invece i siti aziendali risultano essere poco affidabili.

Comunicatori e consumatori due mondi che non riescono a dialogare?

venerdì 22 febbraio 2008

Un kit da bere e da mangiare

Ultima novità dalla Francia, in fatto di packaging, è "invito a cucinare " un contenitore che all'interno ha una ricetta, i trucchi da chef, gli ingredienti, gli utensili, e il vino che andrà bene per il piatto.
Solo 3 ricette per il lancio ma il successo è stato talmente inaspettato che i punti vendita ne sono rimasti senza in pochi giorni. Parmentier d'anatra al tartufo, mousse di cioccolato al gelsomino, un nougat gelato ai calison al moscato.
L'idea è venuta a Berenice Sylvain, che ha chiesto la partecipazione dei migliori produttori per delle confezione piccole adatte a fare una ricetta. "Ho ragionato in termine di servizio volevo offrire la migliore ingredientistica e il miglior abbinamento con il vino, non c'è stato un cliente tipo, dal turista al manager, idea è stato molto apprezzata". Un invito ai produttori italiani...

martedì 19 febbraio 2008

Alixir Barilla cambia strategia (seconda puntata)

Dopo la presentazione e l’accoglienza piuttosto fredda di questa linea di prodotti probiotici, ha spinto Barilla a una diversa modalità di marketing e comunicazione. Basta con la strategia precedente ora si punta sui 30-40 enni, individualisti con una spiccata propensione per investire sul benessere in tavola.

Per fare conoscere il marchio e i prodotti, sceglie la formula della comunicazione diretta “one to one” e parte da Milano con un temporary shop : Alixir food lodge. Dove sono presentati due progetti a) Qx che mira a identificare le correlazioni tra alimentazione e benessere (in collaborazione con un istituto ospedaliero, non è in ritardo! mah!) b) Next Food Experience, per aiutare i consumatori a scoprire, grazie ad un test, quali aree del proprio organismo necessitano di maggiore attenzione (per utilizzare i prodotti alixir), esigenza per avere un feedback da parte del consumatori (in altre parole capire cosa eventualmente non attrae ). Si prevede di coinvolgere diverse città per tutta la primavera A disposizione del pubblico “nutrizionisti Barilla” per istruire e spiegare (quelli normali non andavano bene?)

Compito immane quello di istruire ! I 30-40enni devono essere istruiti? Forse si, forse no. Istruiscono le Scuole, le Università, le Accademie, che istruiscono le aziende è un concetto molto originale. Forse ho compreso male, volevano dire che spiegheranno come e in che modalità utilizzare la linea di prodotti alixir. Il target 30-40 enni mi lascia perplesso, sono dei prodotti indicati, secondo me, per un target più maturo con una maggiore coscienza diretta dell’importanza del rapporto alimentazione e salute.

Quando le cose non vanno come previsto si rispolvera la strategia "one to one", il bisogno di spiegare la linea di prodotti, ci dice che per comunicare non è sufficiente spendere per l’acquisto di pubblicità** ma arrivare al pubblico con una modalità di linguaggio e comunicazione più comprensibili.

Non sono convinto del marketing mix della linea. Per la pubblicità in televisione hanno ripescato gli omega3, di atavica memoria, ma per essere un prodotto innovativo è un messaggio debole!

**(fare presente nella comunicazione di 10.000.000 di euro in spazi pubblicitari, secondo il mio punto di vista, non è mai bello rinfacciare o alla stampa o al pubblico la propria capacità di spesa in termine di comunicazione, va bene ricordarlo se hai fatto una donazione all’Unicef, non che gli hai spesi per un investimento pubblicitario) .

post precedente alixir
interessanti contributi trashfood, ovosodo, ovosodo2, commEurope
sul temporany shop un commento tecnico
intervista al responsabile marketing Alixir, da non perdere cliccare qui è un po buia l'intervista non si vede bene il viso.

venerdì 15 febbraio 2008

Shopping e caffè, una nuova via per comunicare?

La ricerca di nuove vie diverse di comunicazione del marchio sono rivolte raggiungere i luoghi dove le persone vivono per accompagnarle nei loro gesti quotidiani per lasciare una buona immagine. Quale idea migliore che accompagnare gli italiani nel rituale più consueto e più abitudinario di quello del caffè?

Il primo a mia memoria è stato lo stilista Armani che ha creato un caffè con prodotti di qualità all’interno del suo mega store in Via Manzoni a Milano. Sono seguite altre iniziative di bar all’interno dei negozi come Dolce e Gabbana in corso Venezia a Milano e Trussardi in piazza la Scala Milano Dopo il settore moda è arrivato il settore Auto . Il gruppo Fiat ha aperto di recente un caffè all’interno della Triennale di Milano, che unisce design (progettato dall’architetto Michele De Lucchi) caffè e proposte culinarie di Carlo Cracco .

Proposta culturale invece per i Lancia caffè, all’insegna dell’eleganza, originalità e internazionalità che offrono un atmosfera “glamour”con eventi dal respiro artistico. Anche Mercedes ha aperto dei negozi a Roma e Napoli . Le aziende agroalimentari : Loaker fedele alla propria storia, immagine e territorio ha creato i Moccaria, uno spazio caffè con immagine della vista sulle dolomiti. Torniamo nella moda con l'atmosfera sofisticata invece per i Gucci caffè nella Galleria Vittorio Emanuele a Milano, caffè accompagnati da pasticceria d’elite realizzata da Ernest Knam (il più bravo e creativo pasticcere milanese).

Non è tutto oro quello che luccica, alcuni sono episodi di comunicazione delle aziende, altri in realtà in alcuni casi si vende un format, un contratto di franchising, per aprire nuovi locali. E’ la nuova interpretazione della brand extension cioè come ottenere più danaro da un marchio!

venerdì 8 febbraio 2008

Decanto, la sosta "slow food" in autostrada

Dopo Fini, Autogrill arriva Decanto, un nuovo format della ristorazione in autostrada, sull’esempio di Eataly, una collaborazione con Slow Food, per trasformare una sosta in autostrada in un sosta eno-gastronomia di piatti tipici del territorio al posto dei panini preconfezionati e del self-service di piatti pronti.

L'iniziativa che tende a diversificare le soste in autostrada tramite il marchio Decanto. Il marchio è nato come ristorazione business all’aeroporto di Venezia e dopo un attenta ricerca di mercato della Svg di Triete ,che ha individuato una forte richiesta di soste di qualità in autostrada (non è che c’èra bisogno proprio di una ricerca di mercato è ormai noto il basso livello della ristorazione in autostrada), il gruppo Airport Elite, proprietario del marchio, che è gestore di 20 punti di ristorazione in autostrada con il marchio Ristop, è intenzionato alla loro ristrutturazione e trasformazione in Decanto.

Sono previste nuove aperture di Decanto sull’asse autostradale Torino- Trieste attualmente in via sperimentale è aperta l’area di servizio San Zenone sulla Milano- Lodi. Vorrà dire che dovremo dire addio a panini di plastica, alle brioche classificate per annata ai prodotti pre confezionati e ai piatti gia pronti?

Uno di problemi che ho riscontrato nelle soste in autostrada in particolare nei punti di ristoro era la mancanza di una cultura dell’alimentazione e della cucina anche solo di base, in sostanza gli addetti si limitavano a scaldare piatti e pietanza già pronte, avere questa nuova possibilità vuole dire che avremo un servizio qualificato, che avremo degli chef che ci prepareranno dei piatti al momento? Oppure saranno dei prodotti già pronti ma con ricette e preparazioni che si basano su prodotti della tradizione italiana?

domenica 3 febbraio 2008

Knorr vie, una nuova idea per frutta e verdura?

Vincitore del Sial d’or 2006 al Sial di Parigi, come migliore prodotto innovativo dell’anno, riscuote successo sui mercati di tutta Europa e presto sarà disponibile anche in Italia. Ha inaugurato uno nuova tendenza nel settore food, che prende le distanze dai cosiddetti alimenti arricchiti, cioè quei prodotti a cui viene aggiunto qualcosa come per esempio gli yogurt arricchiti di probiotici e prebiotici.

Knorr Vie è un concentrato di frutta e verdura, senza zucchero, senza additivi, senza conservati solo e semplicemente polpa di frutta e verdura (naturalmente ricchi di fibra, sali minerali e antiossidanti) studiato per aiutare a completare le porzioni medie raccomandate di frutta e verdura .

Il miglior modo per assumere frutta e verdura è direttamente dell’alimentazione, e questo deve essere un concetto molto chiaro, ma non corrette abitudini alimentari e stili di vita poco sani rendono difficile l’obiettivo di 5 porzioni al giorno di frutta e verdura.

Knorr vie si inserisce in un nuovo segmento di prodotti che rispondono alle nuove esigenze dei consumatori, in termini di benessere. La novità non sta solo nel mix del contenuto ma in un packaging protettivo particolarmente studiato per mantenere inalterate le proprietà nutrizionali di frutta e verdura, sensibili alla luce e alle variazioni temperatura, viene venduto nel reparto frigo e va conservato in frigorifero. Si può diluirlo con acqua fredda .

diverse versioni:
banana, carota, arancia
banana, kiwi, zucca
ananas, frutto della passione, mais
mela carota fragola

Un esempio: mela, carota e fragola
Contiene 30% di carota, 30 % di mela, 25 %succo di mela concentrato, 8% fragola, polpa d’arancia, 1,5% concentrato d’acerola
Valori nutrizionali per 100 ml 280 kcal / 65 KJ
Protéine 0,5 g
Glucidi 14 g
Lipidi 0,5
Fibre alimentari 0,5 g
Sodio 0,003 g
Vitamina C 30 mg

Sono certo che sarà un prodotto molto discusso, personalmente ritengo che sia un prodotto con grandi margini di miglioramento in particolar modo nel mix di contenuto per aumetarne anche la palabilità. Spero in una corretta e non banale comunicazione del prodotto e che non cadano nei stessi errori di altre aziende di cui abbiamo diffusamente parlato nel blog vedi qui e qui .
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