giovedì 28 aprile 2011

La pasta fa ingrassare o fa dimagrire?

Domanda di Susanna: Sento spesso dire in Televisione che la pasta non ingrassa, io però quando inserisco la pasta nella mia dieta ho notato che aumento di peso. Mi piace molto la pasta, se potessi la mangerei due volte al giorno e rinunciarci per la linea mi pesa molto, ingrassa solo a me? Non riesco a capire come mai!

Risposta: Cara Susanna, patate, pasta e pane sono stati accusati di promuovere in sovrappeso a causa del loro contenuto di calorie e glucidi o carboidrati (amido), ma alcuni studi hanno dimostrato che i soggetti che hanno consumato più carboidrati, in genere hanno un BMI più basso rispetto a coloro che hanno una dieta ricca di grassi, anche se in questi studi non veniva mai indicati la fonte di carboidrati dei due gruppi e nemmeno l'attività fisica (personalmente su questi studi ho qualche riserva, anche se in teoria il principio è corretto).

Pasta e farinacei in generale sono ricchi di carboidrati (amido) e carboidrati dovrebbero rappresentare il 50 e il 55% delle calorie totali giornaliere. Mangiare cibi amidacei ad ogni pasto aiuta a garantire un apporto sufficiente di carboidrati complessi.

La pasta ha un indice glicemico (IG) relativamente medio basso (dai 45 a 55), il che indica che rilascia lentamente lo zucchero nel sangue. Questo è un bene per la linea in quanto questo rilascio graduale fa si che gli zuccheri non si trasformino in peso in più o meglio che il glucosio non si trasformi in grasso.
Chi ha una dieta equilibrata in genere non ha questo problema, ma oggi avere uan dieta equilibrata non è cosi facile come sembra.

Il problema è che spesso le nostre porzioni di pasta hanno un alto carico glicemico, il carico glicemico è calcolato moltiplicando l’IG per la quantità di carboidrati. Un alto carico glicemico può più facilmente portare ad acquistare peso cioè trasformare il glucosio in grasso. Così la pasta si rileva un paradosso in quanto è un alimento a medio basso indice glicemico ma spesso i piatti di pasta che abbiamo in tavola sono a alto carico glicemico.


Consigli e strategie per ridurre il carico glicemico della pasta

A incidere sono soprattutto quantità, cottura, condimento. Intervenendo su queste variabili possiamo fare in modo che la pasta possa fare spazio nella nostra dieta in modo semplice e senza rinunce importanti. 

Ridurre la quantità

Porzioni: in media trovo spesso anche in molto libri di cucina, 100 -120 g di pasta a secco cioè cruda, è abbondante diciamo che una buona media potrebbe essere 80 g, se però siete a dieta ipocalorica 60 g è una porzione più adatta. Sono troppo pochi? Utilizzate un piatto più piccolo sembrerà una porzione più grande, imparate a mangiare lentamente masticando il boccone anche più di dieci volte, curate la presentazione del piatto, si mangia anche con la vista.

Abbinamento della pasta:

Provate ad accompagnare la pasta con delle verdure cotte al vapore e aromatizzate con le erbe aromatiche.  Il condimento è uno dei fattori che innalza di più il contenuto calorico dei piatti di pasta, va limitato, magari anche solo dell'olio d'oliva extra vergine, tenete presente che molti dei condimenti già pronti hanno un alto indice calorico (es salse ai 4 formaggi, salse al pesto, abituarsi a dosare il condimento magari allungandolo con un po' di acqua di cottura della pasta).

Recenti ricerche hanno dimostrato che l'abbinamento con legumi come fagioli o ceci, fa diminuire l'indice glicemico della pasta, vi ricordate i piatti delle nostre nonne, pasta e ceci, pasta e piselli, pasta e fagioli, piatti un po' in disuso ma che invece varrebbe la pena di riscoprire tanto che alcune aziende stanno pensando di introdurre in alcuni alimenti la farina di fagioli e ceci per diminuire l'indice glicemico**.

La cottura:

La pasta al dente ha un indice glicemico più basso rispetto più cotto la pasta.
D’estate fate delle insalate di pasta fredda semplici. L'amido raffreddato ha un più basso indice glicemico, e se aggiungete l'aceto qualche cucchiaio di aceto si riduce ancora di più IG del piatto.

NB Solo dei piccoli accorgimenti, si ingrassa e si dimagrisce non solo per quello che si mangia ma anche per come ci si muove, bisogna pertanto oltre che a pensare a quanto mangiare e come anche a quanto movimento fisico nel corso della giornata si fa.


Domande e risposte sulla pasta

Le paste senza glutine posso essere utilizzate per dimagrire?

Ho già fatto un analisi tanto tempo sono le paste studiate per i celiaci, le paste senza glutine sono dei misti di farine di diversa origine mais, riso, che varia molto a secondo della marca e del tipo, la differenza in termine calorici è insignificante, tuttavia sia il grano saraceno che i spaghetti di riso hanno un indice glicemico moderato, ma il loro uso per dimagrire non è giustificato.

Quante volte è consigliabile mangiare la pasta?

Si consiglia di non consumare più di due o tre volte a settimana, valutare delle alternatiche come la pasta integrale, in riso e altri cereali.

Il riso è meno calorico della pasta?

Una porzione di riso cotto o di pasta cotta (200 g) forniscono la stessa quantità di calorie (circa 1 020kJ (240 kcal).

Si vedono sempre pìù spesso dei nuovi cereali al supermercato si possono adoperare in alternativa alla pasta per dimagrire? 

Possono essere delle valide alternative per diversificare, tuttavia il loro apporto calorico dipende da diversi fattori e come per la pasta dal loro condimento, potete benissimo utilizzarli per variare l'alimentazione ma per dimagrire nessun dato o ricerca ha dimostrato che aiutano a dimagrire, tuttavia vi lascio l'apporto calorico. 

Una porzione di 200 g di chicchi di grano cotti prevede 1.188 kJ (280 kcal), 10 g di proteine, 1,2 g di grassi, 57 g di carboidrati, 5 g di fibre.

Una porzione di 200 grammi di cuscus cotto prevede 1.386 kJ (326 kcal), 14 g di proteine, 1,3 g di grassi, 70 g di carboidrati, 5 g di fibre.  es Calicanthus

Una porzione di 200 grammi di bulgur cotto prevede 694 kJ (166 kcal), 6 g di proteine, 0,5 g di grassi, 37 g di carboidrati, 9 g di fibre.

Un ottima alternativa è anche la quinoa che non è un cereale, una porzione di quinoa cotto (65 g cruda), prevede 957 kJ (229 kcal), 8 g di proteine, 3 g di grassi, 44 g di carboidrati, 4 g di fibre, esempi delle blogger ErbaviolaSaretta, la Spiga di grano

**
C. Marinangeli, A. Kassis, and P. Jones. Glycemic Responses and Sensory Characteristics ofWhole Yellow Pea Flour Added to Novel Functional Foods. Journal of Food Science Vol. 74, Nr. 9, 2009, pp. 385-389

J. K. Udani, B. B. Singh, M L Barrett and H. G. Preuss. Lowering the glycemic index of white bread using a white bean extract. Nutrition Journal 2009 Oct 28;8:52

PS le foto sono delle anticipazioni di ricettevagabonde, il mio blog trascurato, prometto che appena ho tempo inserirsco le ricette, per la cronaca abbiamo una pasta alle melanzane mediorientale, farfalle alle zucchine e pomodori e del riso con le verdure.

domenica 24 aprile 2011

Le uova di Pasqua al cioccolato più originali del 2011, Auguri di Buona Pasqua

A tutti il miei più sinceri auguri di Buona Pasqua, vi lascio con un po' di uova originali che ho trovato in giro, bella da vedere e da commentare, non le comprerei mai, forse quello di Hermè, ma poi non so se riuscirei a mangiarlo, il costo neanche aiuta a portarlo a casa!

Fauchon Paris, si butta sul gusto Pop, Monsieur (il foto) e Madame si 150 g a 16 € , piccole uova la cioccolato pralinato.

Le uova al cioccolato di Patricl Roger, giovane artista continua questa anno con le sue figure di animali da cortile al cioccolato sopratutto galli e galline a partire da 39 €.


Uova gioiose all'insegna del buonumore e della primavera, sembra questa la scelta di Dalloyau, dalle misure di 15, 20 e 30 cm, fatte con cioccolato  fondente la 70% con cacao del Venezuela e al cioccolato al latte al 40% di cacao del Costa d'Avorio, prezzi da 69 €. 

Da una boutique classica di Parigi Lameredefamille, un negozio tra i più storici di Parigi, ecco questa gallina in versione eccentrica con tante uova in faccia e il becco giallo, da sembrare un uovo al tegamino al cioccolato da 39 €  per 500 g di peso.


Patrice Chapon invece ci porta in uovo di Pasqua con tante belle Fragole pralinate a decorazione di un uovo raffinato, un regalo romantico fatto per gli innamorati più che per i bambini. Nel negozio di Parigi al 69 rue du Bac da 22 cm a partire da 39 € 


Pierre Hermè, non si poteva non chiudere con il pasticcere più bravo del mondo, per il 2011 ha creato quello che ha chiamato in tono ironico "uovo del mendicante" fatto con  cacao dei caraibi e decorato di frutta secca, frutta candita, nocciola del piemonte, uva passa di Malaga da 14 cm - 45 €  e 18 cm - 65 €

Diciamo che mi sono rifatto gli occhi!!

mercoledì 20 aprile 2011

Luo han guo, dalla medicina cinese lo zucchero alternativo alla stevia a zero calorie

Dietro all'apparente scelta di un ingrediente si cela una vera e propria guerra commerciale, quale ingrediente utilizzare per dolcificare? Il classico zucchero cioè saccarosio, ricavato dalla canna da zucchero o barbabietola, è stato messo in discussione dall'eccessivo apporto calorico, cosi l'industria ha promosso dei  ritrovati d'origine chimica come l'aspartame, saccarina, sucralosio o meglio edulcoranti sintetici, ma che sono stati messi in discussione da alcuni studi sulla salute dei consumatori. Ogni tanto arrivano dei edulcoranti d'origine naturale, cioè zuccheri ricavati da piante come la stevia,  miracolina, sciroppo d'agave, zuccheri che promettono di dolcificare fornendo meno calorie del saccarosio e meno effetti collaterali dei edulcoranti sintetici.

La soluzione non stà ovviamente nell'ingrediente ma in una desuetudine al gusto dolce, sembra che nessuno vuole rinunciare al gusto dolce, così un ingrediente che dolcifica a zero calorie attira sempre attenzione di aziende e consumatori.

La grande rivoluzione degli ultimi annì è stata la Stevia arriva dal Sudamerica, o meglio Paraguay e Brasile, ha avuto una storia molto originale, è stata qualche anno fa' approvata nei Stati Uniti, tanto che Coca Cola la utilizza per i succhi di frutta Odwalla in una combinazione denominata Truvia, mentre Pepsi Cola la utilizza in un bibita chiamata Sobe in un mix di zuccheri chiamato PureVia, tuttavia l' utilizzazione della stevia vede molte aziende scettiche, in quanto non è in grado di restituire lo stesso sapore del saccarosio e deve essere utilizzato in combinazione con altri zuccheri nelle formulazioni che abbiamo detto.

I cinesi nel tentativo di contrastare il monopolio sudamericano stando immettendo sul mercato un edulcorante naturale ricavato dal Luo han guo, più noto come Monk Fruit, è il frutto di una pianta delle Cucurbitaceae viene dalla tradizione cinese chiamato frutto dell'imperatore in quanto secondo alcune leggende garantiva la longevità degli imperatori, lo si diceva anche della Stevia come lo zucchero degli Inca, come vediamo il marketing degli ingredienti è piuttosto attivo.

©Photo: Peter Drury, Waikato Times

Il Luo han guo, il suo nome botanico è Momordica grosvenorii o Thladiantha grosvenorii è un frutto che ha origine nel Sud delle Cina e al nord della Thailandia, viene chiamato anche con altri nomi come Budha Fruit, Monkey's Fruit e in Vietnam la han qua, si distingue per  un contenuto dolce molto forte pari a 150 volte quello del saccarosio, a vederlo sembra quasi un kiwi.

Sono secoli che viene utilizzato nella medicina cinese, come frutto disidratato, come estratto dalla radice o dalle foglie in qualità di rimedio per le malattie respiratorie come per il male di gola, tosse, bronchite e anche per problemi intestinali e stitichezza.

Le notizie su questo frutto sono piuttosto frammentarie, da fonti cinesi, pare che sia ricco di antiossidanti ma non indicano indice Orac, ha un alto contenuto di Vitamina C dai 400 ai 500 mg per 100g, inibisce lo  sviluppo del virus di Epstein-Barr almeno in vitro, pare stimoli le difese immunitarie, si ricava uno zucchero lento che potrebbe trovare una sua applicabilità in prodotti rivolti ai diabetici e agli obesi.

Il dato più importante è che ricavare zucchero costi meno della stevia, ma non è più semplice, si presta con più facilità ad essere introdotto negli alimenti, crea meno complicazioni della Stevia anche se non semplice inserirlo negli alimenti. Così diverse aziende americane si apprestano a utilizzarlo nelle loro bevande, sopratutto in bevande funzionali.

C'è pertanto attorno a questo frutto un movimento di ricercatori impegnati per rendere il frutto più dolce e ricavarne più estratto possibile, perchè dai test sul mercato in alcuni prodotti ha dato dei risultati molto positivi. Attualmente viene seguita la strategia del prodotti d' elite in quanto la quantità è limitata 30 tonnellate mentre per i prossimi anni gli obiettivi sono di raggiungere i 1000 tonnellate, daltronde il mercato americano dei dolcificanti ammonta a 50 miliardi di dollari all'anno. La maggior parte degli investimenti su questo nuovo zucchero sono d'origine neo zelandese e lo zucchero luo han guo viene commercializzata con il marchio PureLo.

L'espansione della coltivazione di Luo Han Guo o Monkey Fruit avviene nella regione cinese di Guangxi attorno alla città di Guilin, dove i contadini vedono di buon occhio la coltura di questa pianta in quanto garantisce un reddito più alto rispetto alla coltivazione di riso e verdure, pertanto c'è un rischio che la zona diventi monocoltura. 

Per il momento pubblico la notizia così come me l'hanno riferita, in Europa l'azienda Biovittoria sta predisponendo una pratica per l'iter d'approvazione all' Unione Europea. Non sono segnalate  controindicazioni. Personalmente non ho nulla contro la Stevia, ma mi piace che ci sia un alternativa sopratutto ai edulcoranti sintetici, mi riservo di darne un giudizio dopo averla provata.

Per maggiori informazioni: Biovittoria, Monkey Fruit ,

lunedì 18 aprile 2011

Le bevande alla melatonina che conciliano il sonno, le Sleep Beverage: Nachtmilch, Gaba Beauty Sleep, Neuro Sleep

Aprile dolce dormire! Per molti si, ma per qualcuno no, cosi nel settore agro alimentare, più precisamente nel settore delle bevande, un nuovo segmento di mercato è nato, dopo le bevande che non fanno dormire come Red Bull, arrivano le bevande che conciliano il sonno le "sleep beverage". Una bevanda per rispondere ad ogni esigenza fisiologica! 
Le trovi tutte tu, penserete? No ero al supermercato ho visto la confezione e ho erroneamente pensato al  latte nero pensavo al latte di bufala invece era un Nacht milch (latte per la notte).

Una buona idratazione durante il giorno come un alimentazione equilibrata concilia il sonno, ma una vera ragione del bere prima di andare a letto non  c'è, spesso si tratta più di un motivo psicologico, avere un zuccherino prima di andare a dormire, oppure avere la possibilità di rilassarsi, ma più che la bevanda è importante il rito la preparazione, il sorseggiare in modo lento, cosi da modo di rilassarsi e conciliare il sonno. Le cause dell'insonnia possono essere molteplici le bevande non sono dei farmaci ma sono dei metodi per chi non ha patologie.

Io personalmente ogni tanto se non riesco a dormire mi faccio del latte caldo al caramello, il latte contiene triptofano, un precursore della serotonina che da una blanda azione calmante che favorisce un rilassamento, c'è anche chi prende la camomilla l'effetto è più o meno simile con effetto sedativo piuttosto blando.

Una cosa diversa sono invece questi tre prodotti, sleep beverage:

MilchNachte : Sono delle confezioni di cristalli con un contenuto blando di melatonina che si sciolgono nel latte.

Sleep Gaba della linea Beauty Sleep: invece è una bevanda con aggiunta di melatonina (4 mg) e camomilla, una bevanda un po' blanda.

Neurosleep della linea Neuro, una bevanda con melatonina e magnesio, della stessa linea c'è anche Neurogasm, con L-Citrulline che stimola la libido, ora un futuro post assicurato dopo le sleep beverage avrò le orgasm beverage ( non è colpa mia non le faccio mica Io!)

Il ruolo della Melatonina
La melatonina si tratta di una mia vecchia conoscenza alla fine degli anni '80, mi sono recato in Usa e mi avevano letteralmente imbottito di melatonina, perchè dicevano che aiutava a superare il jef leg, infatti la  melatonina viene sintetizzata o secreta di notte dalla ghiandola pineale le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. L’esposizione alla luce inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente. A dosi farmacologiche la melatonina sembra poter risincronizzare l’orologio biologico interno in caso di variazioni indotte come il cambi di fuso orario, specifichiamo che il contenuto delle due bevande è piuttosto blando.

Le dosi che si consiglia variano da 3 a 5 mg in caso di jef leg e da 1 mg a 5 mg in caso di Insonnia. La melatonina non è considerato un nutriente essenziale, nessuna assunzione giornaliera raccomandata è stata stabilita. Alcuni ricercatori hanno scoperto che le persone con problemi di salute avevano livelli di melatonina inferiore alla media come nel caso dell' esposizione prolungata ai campi elettromagnetici, che potrebbero inibire la produzione di melatonina, anche i malati di cuore hanno livelli di melatonina basso, rimane da stabilire se si tratta di una causa o una conseguenza.

Dal momento che la letteratura medico scientifica non ha sufficienti studi sulla melatonina in molti consigliano di non assumerla nel caso di malatie autoimmuni, insufficienza renale, insufficienza epatica, gravidanza, allattamento, età pediatrica.

Oramai la melatonina è divenuta un ingrediente per le bevande come aloe, vi ricordate le Marley Beverage cioè le Marley Mellow Mood, anche loro con melatonina, valeriana e camomilla., un dubbio mi attanaglia non è che è meglio restare più svegli quando tutti vogliono cercare di addormentarci?

giovedì 14 aprile 2011

Una nuova terapia per l'Obesita, l'associazione di due farmaci fa perdere il 5% del peso.

Eccoci di nuovo a parlare d' Obesità, secondo molti il vero business del nuovo millennio, ogni tanto arriva qualche nuova dieta, qualche nuove teoria fantasiosa, che illude sempre di più chi invece ha un problema e non sa come affrontarlo.

Il 30 % degli obesi ormai ha rinunciato a una terapia e a chiedere aiuto, predomina il fai da te, che intendiamoci è solo una richiesta di personalizzazione della dieta che non trova un percorso nei centri a cui ci si rivolge. Ricordate che se una dieta deve portare un nome, deve essere il vostro e non quello del Medico, della Struttura che vi segue, non esistono le diete studiate sulle esigenze di chi le prescrive, le diete ipocaloriche hanno studiate sule esigenze nutrizionali di chi le deve fare e secondo il Tribunale di Roma deve essere prescritta da un Medico (Corriere della Sera del 5 Aprile 2011 pag. 25).

Le aziende farmaceutiche visto l'enorme potenziale di business sono alla ricerca del farmaco miracoloso un po' come chi è alla ricerca della pietra verde, cioè di una molecola che faccia dimagrire senza problemi, ma ahimè dimenticano sempre che tutti i farmaci hanno effetti collaterali (gli fanno loro) e quindi la vedo al momento un traguardo difficile.


Veniamo alla news, che arriva direttamente da The Lancet, la rivista medico scientifica, dove viene riportato uno studio svolto in Usa nella Caroline del Nord nell' Università Duke, in cui pazienti obesi a rischio clinico l'associazione di due farmaci, Fentermina e Topiramato ha visto i pazienti perdere il 5% del peso in 13 mesi.

La Fentermina è una vecchia conoscenza, approvato dalla FDA, è un anoressizante e non un brucia grasso come spesso viene definito, in parole povere toglie appetito, dopo il ritiro sul mercato dei vari farmaci anti Obesità è tornato in auge, ma deve essere prescritto sono da un medico a un paziente con IMC alto per un tempo limitato e sotto stretto controllo medico. In Europa non è consentito la commercializzazione.

Il Topiramate o Topiramato è invece un farmaco utilizzato per le crisi epilettiche.

Lo studio è stato svolto su 2.487 pazienti divisi in tre gruppi, al 1 gruppo un effeto placebo, 2 gruppo associazione Fentermina Topiriramte dosaggio medio (7,5 mg fentermina + 46 mg di topiramate), 3 gruppo fentermina e topiramato dosaggio maggiore del gruppo 2. Dopo 13 mesi una modificazione delle dieta e dello stile di vita questi i risultati: 1 gruppo perdita di - 1,3 kg, il 2 gruppo - 8,1 kg il 3 gruppo -10,2 kg . Lo studio conclude dicendo che il secondo gruppo era quello dai risultati migliori perché nel terzo si evidenziano i problemi di disturbi cognitivi e psicologici.


Dal mio punto di vista la perdita di 8,1 kg in un anno anzi 13 mesi con farmaco e dieta ipocalorica non è poi cosi grande, certo se confrontato con la perdita di 1,3 del gruppo 1 con effetto placebo sembra molto alto. Ma che dieta ipocalorica gli hanno dato al gruppo effetto palcebo che gli ha fatti dimagrire 1,3 kg in 13 mesi? Un etto al mese? Certo la cosa importante è l'inversione di tendenza, dalla tendenza a ingrassare a quella a dimagrire, la velocità delle perdita di peso non è importante se è duratura.

Comprendo che quando parliamo di grandi obesi non è facile intervenire e anche un piccolo miglioramento o meglio una piccola perdita di peso è importante. Possibile che questa terapia possa essere utile forse in una fase iniziale per stimolare a seguire una dieta, quindi può fare parte di una terapia con un periodo di tempo più lungo che permetta di intervenire anche solo con una dieta ipocalorica e del movimento fisico senza farmaco, altrimenti si rischia di diventare dipendenti da un farmaco, tutte e due i farmaci hanno degli effetti collaterali che possono o potrebbero essere negativi, bisogna pertanto valutare se ne vale la pena!

La soluzione non sta solo nella ricerca di una terapia farmaceutica che personalmente vedo come limitata a casi estremi, ma, oltre ad un una dieta ipocalorica personalizzata e al movimento fisico, bisogna lavorare sulle "motivazioni" cioè la persona va stimolata al cambiamento, va motivata oltre che educata a nuovo rapporto con il suo peso e con il cibo, in questo modo seguirà più facilmente le indicazioni, ci vuole un team multidisciplinare che segua la persona obesa o comunque la persona con problemi del peso.

Quello che sopratutto manca è il contesto, l'ambiente che aiuti le persone a perdere peso, si mangia più di quello che si consuma, ci si muove poco in generale, il tema dell'obesità ha molti più aspetti di quelli che potrebbero sembrare.

L'obesità aumenta sopratutto in quei paesi dove si attua il cambiamento dai cibi preparati da se ai cibi pronti es. America Latina, quindi anche l'industria alimentare ha la sua parte di responsabilità, tanto che nei paesi dove è presente una cultura gastronomica, dove le persone cucinano e si preparano da mangiare l'obesità aumenta lo stesso ma in proporzione inferiore come in Francia e Italia.

lunedì 11 aprile 2011

Il gelato ai bambini fa bene o fa male? Una risposta a una lettrice che ha partecipato a Nutrimi 2011

Manu mi domanda: Volevo chiederti un parere, sono una biologa nutrizionista che ha partecipato a Nutrimi 2011, corso d'aggiornamento di una società scientifica, si è parlato di gelato, sopratutto del fatto che il gelato può essere dato ai bambini senza problemi, secondo una pediatra dell'Ospedale San Paolo di Milano, volevo avere un tuo parere personale in merito?

Risposta: Grazie delle fiducia, valgo molto meno di quello che pensi, anche se non parlo molto volentieri di Nutrimi. Esprimerò un parere in merito al gelato e non a quanto detto all'evento in quanto non ho partecipato e non so cosa sia stato di preciso affermato.

Non ho avuto modo di leggere il programma di quest' anno, perchè questa modalità di diffusione della cultura medico scientifica non mi interessa, la trovo superata dai moderni mezzi di comunicazione.  A essere sincero mi sembra molto strano che si siano fatte affermazioni così, ma non essedoci stato non posso escluderlo come non posso affermarlo, oppure a volte si pensa di sentire una cosa invece ne viene detta un altra.

Quando la comunicazione perde credibilità
Nel marasma della comunicazione di oggi, si sentono più voci a volte stridenti, tutti sono desiderosi di parlare, ma non importa di che cosa, Chiedetevi sempre chi parla da dove parla e per conto di chi. Basta aprire un qualsiasi giornale, accendere la televisione che si trova qualcuno che dice che lo yogurt fa diventare belli, che i probiotici non fanno venire il raffreddore, il latte fa dimagrire, l'acqua minerale aiuta a rinforzare il sistema immunitario, non mi stupiderei nemmeno se qualcuno viene fuori a dirmi che l'arsenico preso la sera prima di andare a dormire ogni tanto fa bene e fa crescere i capelli, è tutto un po' cosi, oramai sia i professionisti della salute che i consumatori sono immuni a questi messaggi, non li sentono più, sono divenuti anche banali e prevedibili. 
Questi progetti spesso sono firmati anche dalle Università o dai qualcuno che collabora o lavoro per conto dell'Ospedali che sono strutture pubbliche, io penso che questi progetti magari anche sponsorizzati dall' AIIPA non sono un buon esempio da seguire, è una delle ragioni perchè diffido di queste iniziative più a favore dell'industria che dei consumatori. 
Io penso che debbano essere argomentati diversamente da come in genere lo sono, spesso si perdono nella banalità dei contenuti.


Sei una biologa nutrizionista quindi, un consiglio da papà, pensa sempre e solo con la tua testa, non permettere mai a nessuno di convincerti di cose che tu non pensi.

In questo settore devi imparare a diffidare segni i nomi delle persone che hanno condotto lo studio e mettilli nella tua memoria non tarderanno ad arrivare con un altro progetto con un altro prodotto, non fatevi incantare dal titolo accademico o meno, la prima cosa è diffidare del loro mesaggio.

Il gelato poca chiarezza in etichetta del gelato industriale
Il mio parere, non conoscendo quanto detto all'evento sul gelato l'ho già espresso qualche anno fà, può essere un dessert che si può mangiare ogni tanto, non tutti i gelati sono uguali bisogna prestare attenzione alla scelta, al contenuto di grassi, di zuccheri, e alla porzione o meglio quantità.

Nelle confezioni di gelato attualmente predomina la confusione, ogni azienda esprime le porzioni in grammi come e quando vuole, si va dai 50 g sono poco reali, ai  55g o 65g o 82g, creando così una difficoltà di paragone, non accadrebbe se fosse indicato i 100 g., attenzione alcuni gelati hanno una percentuali di grassi saturi alte pari al 68% della GDA di un adulto, pensate a quelle di un bambino!

Più che il profilo nutrizionale mi preoccupano gli ingredienti  e la loro origine, se prendete una confezione al supermercato di gelato confezione famiglia da 500 g. secondo le aziende 10 porzioni (ma quante famiglie ci sono di dieci componenti?), ha una lista lunghissima d' ingredienti, addensanti, aromi, proteine del latte in più (non bastavano quelle del latte?), latte in polvere reidrato (con un doppio costo per ambiente prima consumo di energia per renderlo in polvere e poi reidratarlo per utilizzarlo), c'è di tutto e di più,  a 30 gradi sotto l'ombrellone un bel gelato mica mi metto a guardare la lista ingredienti, ogni tanto può essere piacevole che sia sano e sia una buona abitudine per un bambino è decisamente discutibile.


Il gelato la merenda estiva più consumata dai bambini?
Vi ricordate il gelato Nestè a forma di banana che induce a pensare che sia una banana e non un gelato? Non voglio neanche dare il messaggio che si può fare il gelato con alte percentuali di frutta perche rischiamo di ritrovarci con dei gelati alla frutta come sono state le bevande con gli smoothie di frutta, che non si sa di quale frutta siano fatti e che hanno più calorie e zuccheri di una coca cola, da fare sembrare quest'ultima una bibita sana !

Non so cosa sia stato detto durante l'evento e quindi non posso esprimermi in merito, non bisogna demonizzare nessun alimento, ma per la mia esperienza personale ti posso dire che se mangiano il gelato i bambini, non mangiano gli altri gruppi di alimenti (come frutta e verdura, pesce, cereali), perchè sono sempre delle porzioni molto grandi, normali per noi adulti ma grandi per i bambini, ma sopratutto rischia di diventare un sostituto del pasto, i riferimenti sulle confezioni sono sempre per le Gda di un adulto mai di un bambino.

Molto facile durante l'estate che il gelato si trasforma in una merenda del pomeriggio, un abitudine che rischia di consolidarsi. Bisogna provare a creare anche delle alternative ai ragazzi oppure orientarli nelle scelte differenti. In sintesi come sempre dico sempre, ogni tanto va bene, meglio un buon gelato artigianale vero (guadare le etichette anche in gelateria) a un gelato industriale, ancora meglio se fatto da voi a casa almeno conosciamo gli ingredienti che ci sono e non dobbiamo prendere l'elenco di coloranti e additivi per capire che cosa c'è dentro! Io la penso cosi, la mia opinione personale, opinione di un papà un po' speciale :-)

Le tabelle nutrizionali e i confronti tra le marche i prodotti di gelato
Tabella 1  I gelati e le loro calorie e le percentuali dei grassi nei gelati più diffusi
Come vedete non sono tutti uguali, ma con delle differenze importanti in merito al contenuto sia calorico generale che di grassi, per esempio il Fior di fragola è 1/3 del Magnum Double Chocolate per numero di calorie, ma per il valore dei grassi la differenza è più grande 1/12 di 2g per il Fior di Fragola e 24g per il Magnum.

Pertanto è molto difficile inserire un gelato in un alimentazione equilibrata specie quando uno di questi ha il 68% di grassi saturi in una dieta di un adulto, è vero che il gelato è anche un piacere ma non ci si può accostare al cibo sono come risorsa di piacere, lo trovo sbagliato alimentare l'enfasi del piacere, bisogna mangiare per stare bene e non solo per il piacere del gusto, in particolare questo messaggio deve essere più attento nei confronti di un bambino che non può solo mangiare quello che gli piace in quanto non è in grado di decidere e sapere quello che fa più bene per lui.


Tabella 2 delle alternative possibili per fare un confronto con altri prodotti alimentari
Questa tabella mostra di come dei prodotti a merenda possono fare una grande differenza, dalla macedonia di frutta al budino, ma sopratutto questi in rapporto con il gelato, sono degli esempi in cui tutto sembra uguale mentre invece la differenza è molto più netta se specialmente un prodotto diventa un abitudine consolidata per lungo tempo.

Aggiungiamo per correttezza i valori nutrizionali di un azienda di gelati nota di quelli sfusi, cioè Gromm dove per 100 g di gelato una media : 180 kcal, 8 g di grassi e 16 g di Carboidrati.


Gelato industriale o gelato a casa?

Gelato a casa al cioccolato: crema inglese con 1 litro di latte, 200 g, di cioccolato, 100 g di zucchero

Gelato industriale al cioccolato: latte in polvere reidratato, zucchero, burro di cacao, olio vegetale, proteine del latte in polvere, sciroppo di glucosio fruttosio, lactosio e proteine del latte, emulsionante E 471, E 442, stabilizzante E 410, E 407, zucchero caramellizzato, aroma, cacao magro in polvere-

Magnum double chocolate: Latte scremato reidratato, zucchero, olio vegetale, pasta di cacao, cacao magro in polvere, sciroppo di glucosio, burro di cacao, latte intero in polvere, burro concentrato (da latte), sciroppo di glucosio-fruttosio, latte scremato in polvere, emulsionanti (E471, E442, E476), addensanti (E410, E407), amidi modificati, aromi.

Card'or al caffè Ingredienti: : infuso caffè (32%) (cioè acqua e caffè), latte scremato reidratato, zucchero, sciroppo di glucosio, olio vegetale, sciroppo di glucosio-fruttosio, latte scremato in polvere, cioccolato (1,8%), lattosio e proteine del latte, aromi naturali, emulsionanti (mono e digliceridi degli acidi grassi), addensanti (alginato di sodio), fibra di frumento, maltodestrina.

Fior di fragola ingredienti: : acqua, latte scremato reidratato, zucchero, sciroppo di glucosio-fruttosio, fragole (5%), olio vegetale, purea di lamponi, lattosio e proteine del latte, latte scremato in polvere, addensanti (farina di semi di carrube, alginato di sodio), acidificanti (acido citrico), emulsionanti (mono e digliceridi degli acidi grassi), aroma naturale fragola, aroma naturale, fibra di frumento, succo di barbabietole concentrato, maltodestrina.

Voi quale scegliereste? Io il primo



Per fare una buona scelta per il bambino

- Privilegiare i gelati fatti a casa o i sorbetti che sono più gustosi e meno calorici, si possono fare anche senza sorbettiera, in molte città il sabato i mercati generali sono aperti per i consumatori è possibile acquistare frutta con un buon rapporto qualità prezzo.

- Impararare a leggere le etichette in caso di  acquisto di gelato industriale, la prima voce ingredienti deve essere il latte, di un gelato allo yogut lo yogurt, di un sorbetto il primo ingrediente deve essere la polpa di frutta.

- Imparare ad acquistare prodotti con una lista ingredienti corta.

- In genere le confezioni per famiglie hanno meno calorie dei gelati individuali, esempio il card'or al caffè  cal 210 e il magnum cal 378 !

- Valgono le stesse regole dei prodotti dolci, vanno dati ai bambini ogni tanto

- Nel gelato c'è il calcio e le vitamine ma certo non è il migliore modo per raggiungere intake di calcio e vitamine, perchè si assimilano anche zuccheri e grassi in proporzioni non indifferenti

- Fino a tre anni, come tutti i prodotti dolci come caramelle, biscotti, confetture vanno cercati di limitare, meglio fare in modo che non sia un abitudine, devono essere occasionali.


A chi fa male il gelato?

- Male magari no, ma diciamo sarebbe meglio che le persone obese o in sovrappeso limitano l'assunzione, così come i diabetici, magari scegliendone uno meno calorico e consumato ogni tanto dopo il pasto principale con adeguata assunzione di fibre.
- Attenzione devono prestare gli intolleranti o allergici al latte vaccino, alle uova, alle noci e nocciole.
- Oggi si possono trovare molti gelati gluten free
- I gelati sono spesso ricchi di grassi con una buona percentuale di grassi saturi quindi persone adulte con problemi cardiovascolari e persone adulte che hanno il colesterolo alto.


Casi rari e limitati per cui il gelato fa bene

- Gli anororessici che rifiutano un alimentazione solida
- Gli adolescenti che rifiutano prodotti derivati del latte, un gelato magari allo yogurt, può in qualche modo contribuire sia all'apporto di calcio che di lactoballi per la flora intestinale (anche se questo è molto dibattuto).

Il costo del gelato marche a confronto

Un particolare trascurabile, anche se è un piacere, il prezzo ha la sua importanza nella nostra classifica tranne il caso del primo gelato il cornetto cinque stelle e del maxicono:
più sono calorici e più costano
più sono piccoli e più costano
per esempio i mini magnum hanno un prezzo di 13,07 al kg rispetto a 8,70 del normal size  + 50%, è vero chi si insite che le piccole porzioni sono meglio ma il 50% in più del prezzo al kg non è giustificabile con nessun costo in più, è come se pagassimo il piacere di un gelato di dimensioni standard ma lo mangiano in piccole dimensioni, mangiamo di meno e lo paghiamo di più!


In questa tabelle vediamo quello che dicevamo più sono calorici e più costano, nella seconda invece si dimostra di come con qualche eccezzione i prodotto meno sono calorici e meno costano, tranne il budino di soia che è noto costano di più e la polpa gia pronta di mele che è in formato di 50 g, ma ha un indice di sazietà più alto.

NB: Prezzi rilevati nei Supermercati Esselunga e Pam.


Dal rabadan sulla comunicazione alimentare sulla stampa e nei convegni a quella on line

Ora la confusione se non bastava già nel mondo dell'informazione classica, radio, giornali tv è arrivata anche on line, tutte le aziende oltre al sito istituzionale hanno preparato un sito in cui diffondono la loro cultura scientifica come per esempio Nestlè con Buona la vita, dal momento che i siti internet su questo argomento abbondano come quelli di cucina, ce ne era proprio bisogno? Sembra che avevano bisogno di leggersi e scriversi per conto loro. Un esempio poco felice. Il rabadan dell' editoria on line, progetti in ritardo di almeno dieci anni, avrebbero avuto senso all'inizio di internet e non in una sua fase matura, i consumatori sono più avanti!

venerdì 8 aprile 2011

Il caffè riduce lo stress? Il consumo di caffè è un fattore a rischio per il Diabete di tipo 2? Il caffè favorisce la digestione? Domande e risposte sul caffè

Ventata di domande e risposte sul caffè, in assoluto la mia bevanda mattina preferita. Queste sono solo le risposte alla domande che mi avete inviato

Il caffè riduce lo stress?

No, da alcuni studi è risultato che due a tre tazze di caffè aumenta lo stress, tanto che nelle due ore successive, gli ormoni dello stress, cioè adrenalina, noradrenalina e cortisolo, aumentano, diminuisce la sensazione di stanchezza ma aumenta pressione arteriosa che rimane alta per diverse ore. Di conseguenza il caffè non è raccomandato in persone già cariche di stress.

Caffè, ha una funzione diuretica?

Diversi studi pubblicati su questo tema mette in chiaro che il caffè ha un' azione diuretica. Ad esempio in caso di sostituzione sperimentalmente in un giorno, volumi uguali di acqua minerale con 6 tazze di caffè, la quantità di urina escreta nelle 24 h aumenta. La funzione di diuretico può essere attribuito alla caffeina, perché gli esperimenti con il caffè decaffeinato non ha avuto lo stesso effetto, per adoperarlo in sostituzione di un diuretico no.

Il caffè favorisce la digestione ?

Non vi è alcuna pubblicazione scientifica sull'argomento. L'esperienza personale mi ha dimostrato che alcune persone dicono che il caffè con il latte si fatica a digerire, forse più per il latte, ma la maggior parte delle persone che lo consuma lo digerisce senza problemi.

Il caffè migliora l’attenzione?

Si, a verificarlo dai  scienziati dell' esercito americano, questo perché la caffeina attraversa la barriera emato-encefalica e l'attiva i recettori dell'adenosina. Usa army ha fornito le sue truppe in Iraq, una gomma da masticare che rilascia una dose di 200 mg di caffeina. Per garantire attenzione durante la guardia notturna una gomma da masticare una ogni due ore per tre volte.


Il caffè aiuta a rendere le donne più fertili?

No, Al contrario, le donne che vogliono un figlio e le donne che allattano, dovrebbe essere consigliato di ridurre il consumo di caffè nello stesso modo come l'alcool o tabacco. Uno studio nel Regno Unito ha verificato che la fertilità diminuisce quando una donna beve più di sei tazze al giorno. Nella madre, la caffeina ad alto dosaggio può aumentare il rischio di aborto spontaneo, anche se non spiegazione biologica del fenomeno am questo è quanto è stato osservato. Tanto che la maggior parte dei ricercatori consigliano le madri a non prendere più di 250 mg di caffeina al giorno, l'equivalente più o meno di due tazze e mezzo.

Le donne incinte possono bere il caffè ?

Un certo numero di bevande (caffè, tè, alcune bevande gassate e bevande energetiche) contengono caffeina, ma in proporzioni variabili. In via precauzionale si consiglia di d consiglia di bere più di 2 tazze di caffè e mezzo al giorno.

Caffè riduce il rischio di diabete?

Si e No, La maggior parte degli studi epidemiologici pubblicati fino ad oggi indicano che il caffè consumato in grandi quantità, ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Una meta-analisi ha individuato nove studi prospettici che hanno coinvolto quasi 200 000 partecipanti. Il consumo di sei tazze di caffè al giorno riduce del 35% del rischio di diabete di tipo 2, Il consumo di 4-6 tazze di una diminuzione del rischio del 28%.

Tuttavia non è stato mai chiarito come mai, secondo i più l'acido clorogenico nel caffè può interferire con l'azione di un enzima la cui funzione è quella di rilasciare glucosio nel sangue. L'acido clorogenico potrebbe anche ridurre l'assorbimento intestinale del glucosio, bloccando il suo trasporto alla membrana intestinale. Per quanto riguarda la caffeina, non sarebbe responsabile per il benefico effetto che dà il caffè perché il caffè decaffeinato riduce anche il rischio di diabete .

Un nuovo studio invece pubblicato recentemente su J Nutr 2011 dell’Università di Guelph Canada mette in evidenza gli effetti nefasti del caffè sulla glicemia, dopo un pasto ricco di grassi saturi. È stata misurata la glicemia dopo il pasto ricco di grassi saturi, era il 32% in più rispetto a coloro che avevano consumato un alimentazione equilibrata, mentre coloro che avevo preso un caffè la glicemia aveva un tasso del 68% superiore, Lo studio conclude che la caffeina in associazione con i grassi saturi provoca una resistenza all’insulina , che cosi trasforma la caffeina in un fattore di rischio per il diabete di tipo II. Purtroppo una dei problemi dei paesi occidentali è la ricchezza di grassi saturi nei pasti principali.


Caffè rende le ossa più forti ?

No anzi il consumo eccessivo si caffè potrebbe essere responsabile della perdita di calcio e una diminuzione della densità ossea che li mette a rischio di osteoporosi. In uno studio americano un gruppo di donne che consumano più di 300 mg di caffeina (circa tre tazze) la cosiddetta perdita di massa ossea è stata maggiore tre anni più tardi rispetto a quelli che consumano meno. Uno studio Canadese ha invece verificato che un consumo eccessivo di caffeina rende meno assimilabili calcio e magnesio.

Il consumo di caffè diminuisce il rischio della formazione dei calcoli biliari?

Si e No.

Dati epidemiologici dimostrano che il caffè e caffeina hanno un effetto protettivo contro la formazione di calcoli biliari, ma questi risultati non sono unanimi nella comunità scientifica. Mentre alcuni autori riportano che un alto consumo di caffè riduce il rischio di calcoli biliari, mentre altri osservano invece un aumento del rischio con un consumo elevato.

Uno studio prospettico condotto su 81.000 donne, per 20 anni ha dimostrato che bere quattro o più tazze di caffè al giorno è associato ad una diminuzione del 25% del rischio di colecistectomia .

Uno studio prospettico in oltre 46.000 uomini, ha mostrato una riduzione significativa del rischio di calcoli biliari in quelli che consumano quattro o più tazze di caffè al giorno Questo ruolo protettivo del caffè non è stato osservato in tutti gli studi. I dati di uno studio condotto negli Stati Uniti 1988-1994 di quasi 14.000 soggetti, mostrano che la prevalenza dei disturbi della colecisti non è associata con il consumo di caffè,.

Diversi fattori, sia genetici che ambientali possono essere associati con la formazione di calcoli biliari. Il ruolo di caffè o di caffeina dovrebbe essere ulteriormente analizzati per valutare meglio il suo significato di incidenza di questa condizione

Quanta caffeina contiene il caffè? .

Il contenuto di caffeina dipende dal tipo di caffè consumato e dal metodo di preparazione.

Ricorda che il caffè è un prodotto proveniente dall'agricultura dei tropici, la grande variabilità dei livelli di caffeina e polifenoli e altri componenti è legata al territorio d’origine della materia prima per un buon 70%, inoltre anche le altre diverse fasiu di lavorazione come la torrefazione incide sul contenuto di questi componenti. 

- 1 caffè espresso (33ml): da 40 a 110 mg
- 1 tazza di caffè preparato (150 ml): da 60 a 180 mg
- 1 tazza di caffè istantaneo (150 ml): da 40 a 120 mg

A seconda della varietà: per una tazza di 150 ml caffè istantaneo
- Robusta: 150 a 250 mg
- Arabica: da 50 a 120 mg
- Decaffeinato: 1-6 mg


Il caffè contiene antiossidanti?

Il caffè contiene molti antiossidanti. Data la frequenza del suo consumo, può contribuire in modo significativo la capacità antiossidanti della dieta. A questo proposito, uno studio norvegese dimostra che il caffè è l'alimento che contribuisce maggiormente. 

Uno studio ha dimostrato che la capacità antiossidante del plasma aumentata in modo significativo dopo l'ingestione di una tazza di caffè . Ciò suggerisce che il caffè può esercitare potenzialmente il suo effetto preventivo su alcune malattie grazie al suo potere antiossidante.

Un altro studio ha messo a confronto l'attività antiossidante di diverse bevande contenenti polifenoli: caffè, tè, cola. Questo studio dimostra che il caffè ha proprietà anti-ossidanti più pronunciata di altre bevande.

Qual è la particolarità del caffè solubile?

Le prime fasi di produzione di caffè solubile e caffè macinato sono le stesse, vale a dire, la selezione di caffè, tostatura e macinazione. Nel caffè macinato, l'estrazione verrà effettuata dal consumatore con la macchina della scelta. Per il caffè solubile, l'estrazione viene eseguita in caffettiere giganti, seguira da operazioni dìessiccazione o la liofilizzazione. Questo precedimento garantisce un tempo di conservazione più lungo o come si dice allunga lo shelli life del prodotto.

Cosa vuol dire consumo moderato di caffè?
Quando parliamo di consumo moderato ci riferiamo a un consumo di due o tre tazze di caffè al giorno. Quando ci riferiamo ai suoi componenti per la salute in genere parliamo di caffeina e acido clorogenico. Per quanto riguarda la prevenzione di alcune malattie le due o tre tazze al giorno hanno un effetto limitato sul Morbo di Pakinson, diabete di tipo II, calcoli  biliari di cui la letteratura scientifica non è molto concorde. Tuttavia tra gli effetti più condivisi cè il miglioramento dell'umore, l'aumento della concentrazione e aiuto a evitare perdite di memoria e nel declino cognitivo dell'età avanzata.

Il caffè è nocivo per la salute?
Essite nel caffè una tollerabilità individuale chè una scala a 16 livelli diversi , ci sono persone più sensibili e meno sensibili alla caffeina. se un consumo moderato crea problemi diminuirlo solo a una tazza o eliminarlo, tra i principali problemi insonnia e irritabilità intestinale.
Ci sono però delle condizioni in cui il caffè andrebbe non consigliato come : il reflusso gastroesafageo, ernia ietale sintomatica., ulcera gastraduodenale, sintrome intestino irritabile, se ne consiglia un uso moderato in alcune situazioni particolari come la gravidanza. Attenzione all'assunzione di quantità eccessive alcuni studi hanno dimostrato il chiaro rischio di fertilità oltre i 300 mg di caffeina la giorno in alcuni gruppi di popolazione.
 
Ps: nelle foto sono seduto al tavolo di Laduree in Rue Royale a Paris in uno dei mie caffè break preferiti.

Ssssst, non ditelo in giro, non c'e solo il caffè!