mercoledì 26 marzo 2014

Pane o fette biscottate?

Sempre più spesso mi viene posta questa domanda, più un quesito è ricorrente da parte dei lettori, maggiore è la sensibiltà intorno ad un argomento, trovo che sia corretto fugare dubbi e perplessità (se ci riesco, non è mica detto).

Purtroppo al giorno d'oggi non è semplice rispondere a questa domanda perché abbiamo una realtà molto diversa e diversificata, il pane non è più solo pane 0, pane 00, c'è una varietà di pane molto ampia,  ma sopratutto la maggior parte del pane in commercio si tratta di prodotti semilavorati che vengono spesso solo scaldati nel luogo di vendita, dove nella lista ingredienti ho trovato perfino il lardo (sa, mi dice il commesso per dare profumo).

Molte persone ricorrono ai prodotti succedanei al pane, che sono più gradevoli al palato perché più ricchi di grassi,  zuccheri  e sale rispetto al pane, lo sono talmente tanto che alcuni si configurano più come biscotti che come sostituti del pane.


Sempre meno pane fresco sempre più prodotti industriali come sostituti del pane

L'evoluzione del settore alimentare e dei consumi porta sempre di più a consumare i prodotti industriali, facili comodi e sempre pronti sono un invito ad essere consumati a qualsiasi ora.

Non abbiamo solo fette biscottate, ma fette grigliate, fette olandesi, grissini, crackers, taralli, tarallucci, sfogliatine, focacce croccanti, piadine, tigelle, schiacciatine, crostini croccanti, lingue croccanti, chi più ne ha più ne metta.

Sono tra i prodotti che più favoriscono il peluccare, il fuori pasto sia per il bambino, che per l'adolescente che per l'adulto, è una delle categorie di prodotti che contribuisce di più all'apporto calorico totale.

In genere ho notato che le persone sono molto attente ai dolci e al cioccolato ma poco attente ai sostituti del pane che non percepiscono il reale valore calorico.

In particolare spesso i sostitutivi del pane non vengono mangiati da soli ma veicolano altri alimenti come confetture, formaggi, salumi e creme spalmabili dolci e salate.

In generale possiamo dire che nei prodotti industriali la differenza tra pane, sotitutivi del pane, fette biscottate e biscotti non è sempre così facile da percepire.

Nel caso che andremo ad esaminare delle fette biscottate per esempio accanto alla proposta semplice, abbiano le fette integrali, multicereali, vitaminizzate, latte e miele, della salute, miele e yogurt, ecc ecc, capite che dare una risposta su quale sia meglio è molto difficile.

Tabella confronto Pane di tipo 0 e fette biscottate



Come possiamo notare da questa tabella in genere il pane ha meno calorie delle fette biscottate, mentre le fette biscottate hanno in genere più grassi, ed è su quest'ultimo che si gioca la qualità della fetta biscottata.

Perché le fette si chiamano biscottate?
Perché cotte due volte, si tratta di un pane che viene tagliato a fette una volta cotto e poi nuovamente cotto una seconda volta, il risultato è una fetta dorata e croccante, sul mercato c'è una grande varietà di fette biscottate dalla farina di kamut alle farine integrali.
Le percentuali di grassi e zuccheri, varia da marca a marca, mentre impera l'olio di palma, di cui personalmente più volte mi sono espresso in modo non positivo.

Olio di Palma fantasmino
Apro una parentesi, precisiamo che nessuna delle aziende presenti in questo test, rientra in questo caso ma   mi è capitato andando in giro nei supermercati per analizzare le tabelle nutrizionali e la lista ingredienti dei sostituti del pane, la maggior parte il 99% delle aziende utilizzano olio di palma, a me non piace ma è legale e lecito.

Però una cosa non ho compreso, se l'olio di palma è il secondo ingrediente della lista di un prodotto, come mai nella tabella nutrizionale mi è capitato di vedere lo zero per cento di grassi saturi? Oppure un dato inferiore a 1, è vero che la scala ingredienti non dice la quantità e lo possiamo solo supporre pur tuttavia mi sembra un cosa "originale".
L'olio di palma è costituito al 100% di grassi e il 49,9% da grassi saturi

Tre sono le ipotesi
1) Lista ingredienti sbagliata
2) Tabella nutrizionale sbagliata
3) Vi hanno venduto qualcosa che vi hanno detto sia olio di palma ma non lo è, che sarà?

Questo nonostante le aziende dichiarano di spendere milioni di euro per "migliorare" le etichette nutrizionali e noi ci crediamo, un associazione di dietisti, dice che etichette "migliorano" da quando i dietisti lavorano per le aziende, noi crediamo molto anche a questo.

Però Amici miei del club dell'etichetta perfetta personalmente mi piacerebbe che come qualche anno fa si "migliorava" un po' meno, quando c'è un grasso tra gli ingredienti magari posto come tra i primi ingredienti nella tabella nutrizionale ci sia una certa percentuale di grassi, altrimenti cosa dobbiamo pensare? Che i grassi siano come i fantasmi, che qualche volta appaiono e qualche volta scompaiono?

Un invito da parte mia ai consumatori quando vedete scritto grassi vegetali o olio di palma a controllare i grassi saturi presenti nel prodotto e confrontatelo con la lista ingredienti, insomma qualche grammo di grassi saturi ci deve pure essere dentro!

Tabelle lista ingredienti Fette biscottate Mulino Bianco le dorate, Mulino Bianco le integrali, Mulino Bianco Le cerali, 


Tabella lista ingredienti Buitoni gran fetta, Buitoni gran fetta integrale, Buitoni latte e miele


Tabella lista ingredienti Coop fette dorate, Gentilini, Panmonviso biscotto salute


Lista ingredienti fette biscottate Esselunga Bio, Esselunga Bio Integrali, Esseluna Classiche




Fette biscottate
Si tratta di un prodotto maturo e consolidato, tuttavia con ancora molti sviluppi possibili proprio sulla scelta degli ingredienti dalle farine, all'olio, sarebbe auspicabile utilizzo di olii più nobili con percentuali minori di grassi saturi e il sale che in molti casi abbiamo visto è dalle tre alle quattro volte maggiore rispetto al pane.

La forbice del prezzo è molto alta si dalle 2,50 euro/kg della Coop alle 8, 29 della Gentilini anche la Pan monviso Biscotto della salute, in alcuni punti vendita supera gli 8,00 euro/kg una forbice di prezzo però che non trova una maggiore disponibilità a ingredienti di qualità ma al fatto che entrambi più che delle fette sembrano dei biscotti e anche la tabella nutrizionale lo dimostra se confrontate con quelle dei biscotti come oro saiwa  dei petit beurre (in fondo al post).


Come orientarsi nella scelta
Meglio il pane magari integrale indichiamolo subito, fatto magari da un buon fornaio, oppure tutti quei bei pani che i miei colleghi blogger fanno con il lievito madre, secondo me tuttavia se vi piace qualche fetta biscottata ogni tanto perché no, unica cosa che vi posso consigliare di controllare sempre gli ingredienti, per esempio unico che io ho trovato senza olio di palma sono le fette biscottate classiche a marchio Esselunga, di fatto sono quelle che hanno la percentuale minore di grassi saturi.

Pertanto è meglio scegliere quelle che hanno un valore di grassi più basso in particolare di grassi saturi e quelle che hanno ingredienti più semplici e che riconoscete con facilità senza consultare il dizionario.
Anche il valore del sodio/ sale nel 90% dei casi è stato superiore al valore di riferimento Inran.

Ricordate che sono prodotti con un alto indice glicemico chi ha qualche problema è preferibile che scelga fette biscottate integrali, piccole quantità, le fette hanno più calorie del pane, hanno meno acqua e più materia secca, hanno più zuccheri e grassi rispetto al pane, quindi non sono come il pane.
Controllate sempre anche il peso della fetta, due o tre fette possono avere diverso peso a seconda della marca da 8,8g a 6,5.

Tabella nutrizionale fette biscottate Esselunga bio, Esselunga bio integrali, Esselunga Classiche


Tabella nutrizionale fette biscottate Barilla Mulino Bianco le dorate, Mulino Bianco le cereali, Mulino Bianco le integrali


Tabella nutrizionale fette biscottate Buitoni gran fetta, Buitoni gran fetta integrale, Buitoni latte e miele


Tabella nutrizionale fette biscottate Coop dorate, Gentilini, Panmonviso biscotto salute



Un prodotto comunque caro per un prodotto industriale, spesso costa più del pane del fornaio e molto di più di quelle fette che potremo fare a casa (la farina al consumatore costa molto meno di un euro), in particolare se rapportato anche alla selezione non positiva di alcuni ingredienti  che costano poco e sono di bassa qualità come lo sciroppo di glucosio fruttosio e l'olio di palma.

Le aziende dicono che devono adoperare olio di palma perchè costa poco e quindi si traduce in un prodotto che al consumatore costa meno, peccato che proprio l'unico prodotto che non lo ha l'olio di palma Esselunga Classiche, è il prodotto tra i più convenienti 2,94 euro al kg contro i 8,29 euro al kg e se c'era un altro olio quanto serebbe costato invece?

BN: I prezzi e le tabelle nutrizionali sono stati rilevati nei supermercati tra Milano, Como e Varese, nel Febbraio 2014. 

Tabella nutrizionale come vedete tenere presente che i biscotti in genere hanno più zucchero e burro, cioè più zuccheri e grassi nonostante tutto i valori di alcuni di questo non sono cosi differenti da alcune delle fette biscottate che abbiamo visto.










lunedì 24 marzo 2014

Un esame del sangue indicherà in anticipo il rischio d' Alzheimer? Carne ed alimenti cotti ad alta temperatura nuovo fattore di rischio?

Due novità questa settimana : uno studio pubblicato su Nature, che promette che nel giro di due al massimo tre anni, si potrà grazie solo ad un esame del sangue indicare se una persona svilupperà i sintomi della malattia d' Alzheimer. 

Un altro studio pubblicato invece su PNAS (Accademia delle scienze americane) sulle AGE la glicazione avanzata che mette in relazione alcuni cibi e la loro cottura, allo sviluppo della demenza tra cui l'Alzheimer.

Un esame del sangue dirà se siamo a rischio Alzheimer

L' Alzheimer è una malattia neurodegenerativa contro la quale non esiste ancora un trattamento efficace. Il lavoro in corso in questi anni è cercare di identificare biomarcatori che permettono di potere anticipare la diagnosi in modo di rallentare prima possibile il declino cognitivo .
`
Alcuni ricercatori statunitensi hanno sviluppato un nuovo test del sangue per identificare coloro hanno la maggiore probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer con una precisione fino al 90 %. I ricercatori hanno individuato dieci metaboliti lipidici nel plasma sanguigno che hanno una relazione con il declino cognitivo e l'Alzheimer.

Attualmente, i due marcatori esistenti : peptide amiloide che forma le placche tra neuroni e tau  che si accumula nelle cellule nervose, possono essere misurati solo nel fluido cerebrospinale, un esame utile per confermare  la diagnosi della malattia di Alzheimer, ma avviene quando già quando la malattia è in uno stadio avanzato, ed è un esame piuttosto invasivo con una puntura lombare.

I neurologi americani guidati da Howard Federoff della Georgetown University Medical Center di Washington DC, hanno monitorato la composizione lipidica nel sangue di 525 persone, con più di 70 anni in buona salute per un periodo di cinque anni .

Il loro lavoro ha individuato una serie di indicatori derivati ​​da fosfatidilcolina,  una componente delle membrane di neuroni, ed acilcarnitina, coinvolta nel nel metabolismo dei neuroni, i loro valori erano diminuiti nei pazienti con segni della malattia, ma ancora più importante che il loro valore era già sotto del normale in persone asintomatiche che successivamente hanno sviluppato il declino cognitivo o il morbo di Alzheimer .


Questo potrebbe essere importante verso per uno screening su larga scala che potrebbe facilitare lo sviluppo di  un trattamento per ritardare o prevenire la malattia.

Io qualsiasi caso un po' di cautela, in quanto bisogna dire che solo 28 dei partecipanti hanno sviluppato sintomi simili a quelli del morbo di Alzheimer, i biomarcatori presi in esame dipendono da più organi e le membrane dei neuroni, potrebbero dare risultati diversi nel corso del tempo, tenendo conto che con l'età la loro funzione diminuisce.

Qualche anno fa si era pensato che il colesterolo poteva essere un biomarcatore per Alzheimer e si era provato con uno studio sulle statine, ma non ha dato alcun risultato, pertanto è bene attendere altri risultati per confermare questi studi con un campione più grande

Tenendo inoltre presente che esiste un problema etico, non esiste tutt'ora una terapia curativa per Alzheimer, sapere o non sapere?

La riservatezza dei dati medici diventa sempre più importante se questi esami fossero noti a istituzioni quali banche, compagnie di assicurazione, datori di lavoro, che tipo di atteggiamento potrebbero avere nel confronto di persone non malate ma che potenzialmente negli anni potrebbero sviluppare tale patologia? 




Carne e cibi ad alte temperature a rischio Alzheimer?

Il secondo studio che vede coinvolta anche l'Università di Pavia con l’Icahn School of Medicine de Mount Sinai negli Usa e George Institute in Australia, collegata l'AGE la glicazione avanzata, meglio noto come Advanced glycation end-product  cioè prodotto glicato finale, con le malattie della demenza come  l'Alzheimer.

L'AGE si può formare nel nostro organismo oppure sulla superficie dei cibi con i metodi di cottura ad alte temperature dalla reazione tra zuccheri e proteine .

Lo studio è stato condotto su cavie e su esseri umani rivela che le grandi dosi di AGE alimentari potrebbero essere uno dei fattori a rischio per sviluppare una demenza come l' Alzheimer e il rischio di sindrome metabolica .

La sindrome metabolica non è propriamente una malattia. Piuttosto si riferisce alla presenza di un insieme di segni fisiologici che aumentano il rischio di diabete di tipo 2 , malattie cardiache e ictus .

Lo studio ha notato che una dieta ricca di AGE potrebbe promuovere l'insorgenza di demenza con l'accumulo nel cervello di placche amiloidi come per la malattia d' Alzheimer .

I ricercatori hanno scoperto che un elevato livello di AGE nel sangue è spesso associata a declino cognitivo e una ridotta sensibilità all'insulina .

Prevenire o ritardare l' insorgenza di demenza e di sindrome metabolica sarebbe possibile riducendo il consumo di alimenti ricchi di grassi e proteine come la carne, ma anche garantendo metodi di cottura dove meno si raggiungono temperature elevate, come la griglia favorendo invece cotture più dolci come il vapore e cotture a fuoco lento (ideale stare al di sotto dei 120°).

A salire sul banco degli imputati anche molti cibi che a noi piacciono molto come il pollo arrosto.

Anche in questo caso un minimo di cautela, le cause della malattia d'alzheimer non sono note, possiamo dire che alcune condizioni sono più a rischio rispetto ad altre, questo però indica che è meglio non esagerare con carne e alimenti alla griglia, ricordando che cotture più dolci, oltre che alla salute fanno bene anche al gusto.


Riferimenti: Weijing Cai, Jaime Uribarri, Li Zhu, Xue Chen, Shobha Swamy, Zhengshan Zhao, Fabrizio Grosjean, Calogera Simonaro, George A. Kuchel, Michal Schnaider-Beeri, Mark Woodward, Gary E. Strikera, and Helen Vlassara, "Oral glycotoxins are a modifiable cause of dementia and the metabolic syndrome in mice  and humans" Pnas

Post correllati: 
Alimentazione e Alzheimer
Alzheimer: Alimentazione, prevenzione e comunicazione 




lunedì 17 marzo 2014

Multinazionali del lusso acquistano le pasticcerie storiche da Marchesi Prada a Cova Lvmh


Negli ultimi mesi sempre di più le multinazionali del lusso in particolare del settore moda acquistano marchi tradizionali della Pasticceria Italiana, notizia dell'ultima ora è l'acquisto del gruppo Prada della storica Pasticceria Marchesi.

Una domanda sorge d'uopo perché? Cosa c'è dietro?  

Se un grande marchio come Prada o Lvmh (Luis Vuitton, Bulgari, Dior), vogliono aprire un bar o una pasticceria possono farlo benissimo da soli, non hanno alcun bisogno dell'apporto di un marchio di pasticceria storica conosciuto a livello locale, Prada è più noto nel mondo della semplice Pasticceria Marchesi come Dior è più noto di Cova, a meno che non ci sia già pronto un piano d'espansione in grande stile, spendere più di dieci milioni di euro, vuole dire almeno pensare di guadagnarne dieci volte in più.

Nella Pasticceria Italiana, i grandi marchi industriali del dolce sono già stati rottamati negli anni 70', per esempio i marchi come Motta, Alemagna, sono finiti dopo qualche strano giro, casualmente nella mani delle grandi multinazionali del settore food.
Dopo l'acquisto di questi marchi giurarono che nulla sarebbe cambiato ma i centri di produzione furono chiusi e i marchi persero il loro valore originale e sono ora relegati a rappresentare linee di produzioni industriali di  poca felice fama. Non c'è migliore modo per vincere la concorrenza che distruggerla.


L'industria ha bisogno di nuovi marchi per nuovi business?
C'è bisogno di nuovi marchi per creare valore aggiunto, cosi sono rimasti i buoni nomi della Pasticcerie Storiche, cioè quei nomi che possono ancora convincere e garantire al grande pubblico di aprire il portafoglio per acquistare un prodotto.

L'esempio Pasticceria Taveggia
Alla fine degli anni '90 uno dei caffè storici di Milano noto per la qualità dei suoi dolci e per la frequentazione d'elite (Callas , Tebaldi, Toscanini, Doria, Augusta,)  la Pasticceria Taveggia venne venduta a un fondo estero, tutto sarebbe rimasto come prima si affrettarono a dire, tutti contenti progetti di espansione in tutto il mondo per le vendite e aperture di nuove punti vendite in tutte le capitali europee. 
Le cose non andarono proprio cosi, molte banche finanziarono i progetti, ma qualche anno dopo il bar pasticceria venne chiuso e venduto per i forti debiti. 
Oggi è stato acquistato da un noto marchio industriale alimentare, che precisiamo non ha nulla a che fare la con la precedente gestione, ma è l'ombra di quello che era una volta la Pasticceria Taveggia.


L'esempio Ladurèe
Parigi era una delle pasticcerie storiche, poi Ladurèe, è stata acquistata dal gruppo Holder, un industria alimentare del settore della panificazione, che ha aperto negozi in tutti il mondo, da tutti il marchio è noto per i Macaron, il business è dato dalla formula di affiliazione dove chi apre il negozio paga marchio, know now.

Però oramai il mondo è inflazionato dai macaron, ci sono in ogni angolo di qualsiasi città del mondo, tra l'altro sono solo l'ombra dei macaron fatti nel laboratorio di pasticceria degli anni '70 .

Il prodotto non è più artigianale, fatto nel retro del negozio ma industriale, viene prodotto come una catena di montaggio, forse in Francia e distribuito poi in tutto il mondo ma potrebbe essere fatto ovunque seguendo le nuove logiche industriali.

Multinazionali alla ricerca di utili
Uno pensa che un azienda come Prada famosa in tutto il mondo, con negozi nei quartieri di lusso, che bisogno hanno di entrare nel mondo alimentare e della pasticceria? Nessuno se non la ricerca di utili, il settore alimentare da sempre è il preferito per generare denaro contante.
Daltronde una valigia o una borsa la comperi una volta ogni dieci anni, mentre le brioches le comperi tutti i giorni.
Fare cassa e moltiplicare le visite in negozio sembra la motivazione più reale oltre a questo i vantaggi per gli investitori sono nuove linee di credito dalle banche, rinnovo del marchio aggiungono un valore in più, buona considerazione sociale per la tutela dello made in italy, ma i vestiti amici miei gli fate in Italia o dove altro? I dolci li farete in Italia o dove altro?


Il gioco delle tre carte
Le esperienze precedenti non depongono a favore di quest'operazione, persone maligne e sospettose nelle quali non mi riconosco potrebbero sospettare che sia una strategia un modo per sbaragliare la concorrenza sul mercato : l' acquisizione da parte di un terzo,
Io non intervengo direttamente ma lascio il compito a un mio amico di acquistare il negozio di bignè buono, il mio amico lo metterà in difficoltà al limite della chiusura, io l' acquisterò a un prezzo stracciato per salvarlo dalla chiusura, ricevo i complimenti della collettività  e potrò cosi veicolare in quel posto la produzione dei miei bignè industriali con la buona pace di tutti, una storia già vista. Non è il caso di cui parliamo in questo post ovviamente!
Noi speriamo invece che la collaborazione tra Prada e la Pasticceria Marchesi abbia un altro epilogo.


In pasticceria sempre di più solo prodotti industriali
Purtroppo oramai nelle Pasticcerie Milanesi e anche non milanesi vince il prodotto industriale anche di bassa qualità, il semilavorato o il rifinito in pasticceria (ci mettono sopra lo zucchero a velo) oramai nulla è più artigianale, la Pasticceria Marchesi era uno delle poche eccezioni, dove il laboratorio è al piano di sopra, nella strategia del poco ma buono, di qualità e sempre fresco, che d'ora in poi non sappiamo come potrà essere coniugato con i nuovi progetti a più ampio respiro.

L'altro giorno sono entrato in una Pasticceria Napoletana a Milano per comprare una torta di Pan di Spagna con crema, la commessa mi dice, guardi è fresco è arrivato proprio ieri da Napoli, capisco la sfogliatella dove magari serve una particolare abilità che magari un milanese non ha ma per fare il Pan di Spagna serve la vista sul Vesuvio?

Ci dobbiamo rassegnare ai dolci e bigne tutti uguali, tutti con lo stesso sapore indipendentemente dal luogo d'acquisto, scongelato al momento, almeno al supermercato posso guardare la lista ingredienti ma in pasticceria trovare una lista ingredienti è caccia al tesoro  e la dizione da prodotto congelato non c'è mai. 

In sintesi amici miei, si riduce sempre di più la possibilità di mangiare dei dolci freschi fuori casa di qualità, non ci resta che tirare fuori i manuali di pasticceria, olio di gomito, perché vedo un futuro piuttosto grigio all'orizzonte per noi che abbiamo il senso del gusto.


Precisazione Panettoni Cova e C , non ha nulla a che fare con la Pasticceria Cova, anche se hanno lo stesso nome !! Cero che fà un po' strano Cova diventa di LVMH e partono i Panettoni Cova a livello industriale che si trovano in tutte le grandi superfici e nessuno dice niente! Mah

sabato 15 marzo 2014

Gli spinaci fanno dimagrire?

Anna S., Venezia: Ho letto che secondo alcuni risultati scientifici gli spinaci aiutano a dimagrire, è vero?

Non è proprio cosi, per rispondere alla tua domanda dobbiamo trasferirci in Svezia, all' Universita di Lund dove la ricercatrice Charlotte Erlanson - Albertsson, ha pubblicato uno studio interessante sugli spinaci.

La ricercatrice era alla ricerca di una soluzione naturale per rallentare la digestione e aumentare il senso di sazietà per evitare il mangiare fuori pasto, una dei comportamenti più frequenti nelle persone in sovrappeso e obese.

La ricercatrice si è concentrata sui Tilacoidi presente nei spinaci, e dopo avere preso i spinaci, schiacciati, filtrati e centrifugati ha ottenuto una polvere di spinaci ad alta concentrazione di Tilacoidi .

Ogni mattina 15 persone hanno preso un bicchiere di questa polvere diluita in acqua, i partecipanti hanno riferito che non sentono il bisogno di uno spuntino tra i pasti e di avere un maggiore senso di sazietà . 

Si ritiene che i Tilacoidi siano in grado di rallentare la digestione in particolare dei grassi, aiutano a inviare un senso maggiore di sazietà al cervello, inoltre dalle analisi dei sangue si e rilevato che il gruppo campione aveva livelli più stabili di zucchero nel sangue rispetto al gruppo che non aveva assunto la bevanda.

Secondo la ricercatrice Charlotte Erlanson - Albertsson l'estratto di tilacoidi ricavati dai spinaci contengono centinaia di sostanze attive, come galattolipidi, vitamine A , E , K , antiossidanti , beta - carotene , luteina l'effetto potrebbe essere dato dalla combinazione di queste molecole.


Questa è l'ultima ricerca che io ho trovato sui spinaci, a prescindere da questa ricerca i spinaci sono un ottima verdura, con un ottimo rapporto qualità prezzo e contribuisce alle porzioni delle minime 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, possono tranquillamente fare parte di una dieta ipocalorica.

I spinaci hanno un buon indice di sazietà e un basso indice glicemico dal punto di vista nutrizionale oltre a tutte le informazioni che trovate on line sulla vitamine e sali minerali (ve le risparmio), negli ultimi anni sono interessanti le ricerche sul contenuto di Luteina, Zeaxantina  e Betaina associate ad un minore rischio di generazione maculare, e sui Glicolipidi e sulla loro proprietà antinfiammatorie ma che non hanno ancora trovato dimostrazione sugli uomini.


mercoledì 12 marzo 2014

Come faccio a capire se mio figlio è obeso?

Cecilia L., Torino : Come faccio a capire se mio figlio è obeso?

Che bella domanda, sono coinvolto in prima persona, cercherò di essere obiettivo, per un genitore  a volte è difficile capirlo, perché i nostri occhi sono su quel bel faccino pacioccone, con quelle belle gote, i bambini per natura hanno la faccia paffutella e tonda, che ricordano un po' la frittella, ma attenzione se in un' adulto si vede subito quando si ingrassa ahimè, sui bambini è meglio non fidarsi delle apparenze.

Se nell'adulto è più semplice verificare se si è in sovrappeso o obesi nei bambini è più complicato ma è più semplice intervenire. La cosa migliore è portarlo regolarmente dal Pediatra che volta per volta dopo avere misurato e pesato il bambino guarderà la curva di crescita, calcolerà il BMI confrontandolo in base al sesso e all'età, alla media degli altri bambini. Il medico stesso valuterà eventuale collegamento tra una causa e l'apparizione del sovrappeso e promuoverà un cambiamento delle abitudini alimentari o comportamentali.


A 18 e 24 mesi  le rotondità sono normali, in genere il BMI ha un' impennata fino 12-15 mesi, ma poi scendere al minimo a circa 6 anni  per poi aumentare nella nuova fase di crescita.
Alcuni segnali vanno tenuti dal Pediatra in considerazione come un rimbalzo precoce d'adiposità, come una crescita anomala del BMI:
- dopo i 15 mesi
- crescita anomala del BMI intorno ai 3-4 anni
- BMI nella norma fino ai  6-8 anni, ma poi cresce a livello esponenziale
Questi possono essere considerati in virtù dell'esperienza dei segnali anomali che richiedono un intervento sia comportamentale che alimentare.

Bambino a chi rivolgersi in caso di sovrappeso ?
- Il medico : medici e pediatri sono sempre più consapevoli della sorveglianza dell'obesità .
- Personale medico scolastico : che possono aiutare a rivedere i comportamenti alimentari in casa e fuori casa per il bambino.
- In casi particolari l'intervento di un equipe multidisciplinare: medico pediatra, nutrizionista, psicoterapeuta.
- la famiglia può fare molto


I bambini obesi mangiano più degli altri?
Più che mangiare di più, gli studi epidemiologici dimostrano che nei bambini sono più i comportamenti che incidono sul sovrappeso e obesità rispetto alla quantità di cibo:

- mangiano di più nella seconda metà della giornata (vale a dire, la merenda e cena) e meno a colazione e a pranzo.

- bevande zuccherate sono un problema particolare, non c'è la percezione delle calorie dei liquidi, e possono incidere nei meccanismi di regolazione dell'assunzione dei cibi solidi, l'uso eccessivo di queste bevande potrebbe causare sia in alcuni bambini che in alcuni adolescenti un surplus d'apporto energetico, che poi genera aumento di peso.

- i bambini obesi mangiano più veloce, e masticano meno dei bambini di peso normale.

- i bambini obesi mangiano davanti alla TV, come davanti al PC, questo comportamento non permette la regolamentare l'assunzione di cibo e può essere una causa di eccesso di cibo.

- un altra causa comune è la rottura dei ritmi alimentari, colazione saltata perché il bambino è in ritardo, stessa cosa per il pranzo nella mensa della scuola .Questo cambiamenti nell' assunzione di cibo durante il giorno è dannoso per il controllo del peso perché spesso si risolve in tanti spuntini  e snack molto dolci e grassi .

- l' obesità infantile non sono dovute all'eccessivo consumo d'alimenti ma alla troppa inattività nonostante una dieta del tutto corretta (televisione , videogiochi , computer di ... ) .


Insegnare al bambino a mangiare bene

Diamo il buon esempio, buone abitudini, un alimentazione varia, equilibrata in modo che diventi naturale per il bambino, rispetto agli adulti il bambino ha un vantaggio che continua a crescere, se si riesce a intervenire e stabilizzare il suo peso, non ci saranno problemi di peso da adulto.

- Importanza della suddivisione dei pasti nella giornata: prima colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena, evitare i fuori pasto, imparare a dare dei no, orari regolari , seduto a un tavolo, non saltare i pasti, per evitare il peluccamento cioè quella sorta di mangiare a tutti momenti della giornata .

- Insegnare a mangiare la frutta e verdura, come avevo già indicato in questo post, venendo incontro alle sue esigenze e ai suoi gusti, ricordarsi che le papille gustative di un bambino sono diverse da un adulto e non promettere un buon dessert come ricompensa, in questo modo gli dimostriamo che le verdure non sono buone come il gelato al cioccolato.

- Familiarizzare con il cibo e gli alimenti, portarlo al mercato, fargli lavare le verdure, fargli grattugiare la mela e la carota.

- Importanza delle porzioni, in genere ho visto servire ai bambini porzioni sempre molto abbondanti di un solo alimento, meglio porzioni più piccole di più alimenti per favorire la varietà .

- Eccezionalmente, è possibile portare i vostri figli a fast food, una volta ogni tanto nulla di male ma scegliere l'acqua al posto delle bibite con soda e insalata di frutta per dessert.


Incoraggiare l'attività fisica del bambino

Sovrappeso e obesità non arrivano solo da una una cattiva alimentazione , ma anche una mancanza di attività fisica, giocare, il parco giochi, fare le scale, andare a scuola a piedi, portare il cane ai giardini. iscriverlo ad un attività sportiva con gli altri coetanei, sport di squadra aiutano oltre che a fare attività fisica la crescita e la socializzazione.

Qual'è il rischio medico di un bambino obeso?

Il principale rischio a breve termine è essere fonte di scherno dai compagni di scuola, una fonte di perdita di autostima. Il bambino si rifiuterà di partecipare alle attività di gruppo, anche se ne avrebbe più bisogno degli altri.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che i bambini e gli adolescenti obesi avevano una percentuale maggiore di sviluppo precoce di placche aterosclerotiche sulle pareti delle arterie, un aumento del rischio di diabete, cancro del colon-retto e l'osteoartrite.

Per i bambini molto obesi, vi è il rischio di sindrome da apnea del sonno che possono dare problemi di scolarizzazione (poco sonno e sonnolenza durante il giorno che può impedire memoria e attenzione).

Post correlati
Come fare mangiare ai bambini frutta e verdura
I fattori chiave dell'obesità infantile
Obesità una forte componente genetica
Coca cola la formula della felicità




lunedì 3 marzo 2014

Fragole per ridurre il colesterolo?


Negli ultimi anni le statine i farmaci anticolesterolo, sono in forte discussione nella comunità medico scientifica. Nei paesi occidentali i livelli alti di colesterolo sono associati allo sviluppo di diverse patologie come le malattie cardiovascolari.

Con più attenzione di può osservare che i livelli alti di colesterolo sono il risultato di più comportamenti scorretti, un' alimentazione poco equilibrata ricca di proteine animali, grassi saturi, zuccheri e poco movimento fisico. 

Inoltre manca in generale in alcuni gruppi di popolazione una consapevolezza del rapporto tra alimentazione, prevenzione, comportamenti e salute .


500 grammi di fragole al giorno riducono il colesterolo?

Recentemente è stato pubblicato uno studio sul Journal of Nutritional Biochemistry che dimostrerebbe la  capacità delle fragole di ridurre il colesterolo. Ventitre volontari hanno consumato 500 grammi di fragole ogni giorno per un mese. Seguendo questa indicazione, le analisi del sangue hanno mostrato una significativa riduzione del colesterolo totale, del colesterolo LDL ( comunemente indicato come " colesterolo cattivo " ) e la riduzione dei trigliceridi.
Secondo i ricercatori si è potuto ottenere questo risultato grazie al contenuto delle fragole di nutrienti essenziali e sostanze fitochimiche benefiche, in particolare sottolineano la Vitamina C e Antociani .

In questi anni non sono nuove le ricerche che vedono in questo o in quell'alimento la possibilità di ridurre il colesterolo, abbiamo già visto pistacchio, noci e mandorle, mele e pomodori.


La fragola aspetti positivi e negativi

Tuttavia quello che manca come in questo studio è una visione più globale del consumo di fragola, va tenuto conto per esempio che le fragole sono un frutto stagionale, il colesterolo alto non dura solo da Aprile a Giugno. 

La forte richiesta e gradimento delle fragole da parte dei consumatori ha portato alla possibilità di trovare le fragole tutto l'anno, in inverno arrivano da Marocco e Egitto, in questo periodo dal sud della Spagna, la coltivazione forzata in queste aree delle fragole, secondo alcuni ricercatori stà dando origine a diversi problemi ambientali come l'avanzare del deserto che riduce le aree coltivabili, senza tenere conto del costo del viaggio in termini d'impatto ambientale per l'emissione di CO2.

Le fragole sono uno dei dieci frutti più ricchi di residui di pesticidi secondo un indagine dell'Efsa del 2013, pertanto necessitano di essere lavate molto bene, come avevo spiegato diversi anni fa nel 2009, quattro anni prima dell'Efsa, ma una raccomandazione disattesa dalla maggior parte della popolazione.

Teniamo anche conto del numero di persone allergiche o intolleranti alle fragole, anche se indubbiamnete le fragole sono tra i frutti più graditi e più popolari.


Le porzioni di frutta in un'alimentazione equilibrata

Come affermo spesso è sempre molto difficile che un solo alimento può fare scendere i livelli di colesterolo ma è un alimentazione nel suo complesso. Dal momento che chi ha valori alti di colesterolo ha una scarsa propensione sia al movimento fisico che a consumare frutta e verdura, il consumare fragole 500g di fragole per un mese, sostituiscono cosi altri gruppi d'alimenti potenzialmente più a rischio d'innalzare i livelli di colesterolo.

Detto questo per precisazione, lo studio è interessante e dimostra di come introducendo regolarmente frutta nella dieta in modo costante può fare scendere i livelli di colesterolo, piccolo gesto che non costa nemmeno fatica, ricordiamo che Vitamina C e Antociani della famiglia dei flavonoidi sono presenti anche in altri frutti come arancia, pompelmo rosso, lamponi, mora, ribes, cilegia, uva rossa.

Sarebbe interessante vedere se cambiando frutto sostituendo ciliegie e arancia si potranno ottenere gli stessi risultati, oppure se per caso è solo la fragola a dare questi risultati. Penso che lo studio sia più rivolto alla ricerca di un complemento alimentare o di un farmaco che sia in grado di creare un alternativa alle statine.

Intanto comincia la stagione delle fragole tra qualche settimana state pronti all'acquisto, nel frattanto se dovete fare scendere il colesterolo, anche se non sono fragole, siamo ancora in piena stagione delle arance, quelle belle e buone arance rosse di Sicilia più una bella camminata di un ora verso il mercato non fa niente male :-).


Riferimenti: 
J. M. Alvarez-Suarez, F.Giampieri, S. Tulipani, T. Casoli, G.Di Stefano, A.M. González-Paramás, C. Santos-Buelga, F.Busco, J.L. Quiles, M.D. Cordero, S. Bompadre, B. Mezzetti, M.Battino "One-month strawberry-rich anthocyanin supplementation ameliorates cardiovascular risk, oxidative stress markers and platelet activation in humans?" Journal of Nutritional Biochemistry

Post correlati 
Posso dominuire il colesterolo senza Danacol?
4000 farmaci utili, inutili e dannosi
Come ridurre i Triglieceridi?
Ho il colesterolo alto devo eleminare il formaggio?
Noci, nocciole e mandorle contro il colesterolo?
Grassi si Grassi no, quantità e qualità
Allergia alle fragole?